Il termine rione deriva dal termine storico regiones usato da Augusto per denominare le quattordici aree in cui aveva suddiviso la città di Roma
Non solo Roma ma tutta Italia venne suddivisa a partire dal 7 a.C. in regioni, il che servì all’imperatore sia come strumento di amministrazione sia per facilitare i censimenti. Roma era già stata suddivisa in zone durante il regno di Servio Tullio nel VI secolo a.C. quando, in concomitanza con la costruzione delle mura, la città era divisa nelle aree Suburana (che comprende l’attuale Suburra e l’area del Colosseo), Esquilina (che comprende l’attuale Esquilino), Collina (che comprende parte del Viminale e del Quirinale) e Palatina (che comprende l’attuale Palatino e la zona del Foro romano) ma fu con Augusto che Roma venne divisa in regioni, prevedendo per queste ultime inizialmente solo un numero e successivamente anche un nome.
Le quattordici regioni augustee erano:
1. Porta Capena
2. Caelimontium
3. Isis et Serapis
4. Templum Pacis
5. Esquiliae
6. Alta Semita
7. Via Lata
8. Forum Romanum
9. Circus Flaminius
10. Palatium
11. Circus Maximus
12. Piscina Publica
13. Aventinus
14. Transtiberim
Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente l’importanza di Roma venne via via scemando tanto che la divisione augustea fu abbandonata, anche se durante il Medioevo ne rimase un retaggio che comprendeva 12 aree a cui se ne aggiunse nel XIII secolo una tredicesima. Durante il Rinascimento iniziarono le grandi opere di risistemazione della città e questo portò alla necessità di riconsiderare i confini delle regioni finché nel 1586 Sisto V aggiunse un quattordicesimo rione: il Borgo.
Durante l’occupazione francese e con la dominazione napoleonica i rioni vennero più volte rimaneggiati sia nel toponimo che nei confini mentre fu con l’Unità d’Italia che iniziò ad aumentare il numero dei rioni a causa del forte inurbamento che Roma subì dopo essere diventata ala capitale d’Italia: dopo l’aggiunta del XV rione Esquilino, nel 1921 la Giunta Municipale istituì altre sette rioni per cui essi divennero rispettivamente in ordine dal I al XXII: Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant’Eustachio, Pigna, Campitelli, Sant’Angelo, Ripa, Trastevere, Borgo, Esquilino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio, San Saba, Prati.
I. Monti
Anticamente noto come Suburra, ha assunto poi il nome attuale poiché si trova a cavallo di tre monti di Roma, l’Esquilino, il Viminale e parte del Quirinale. Vanta nei suoi confini innumerevoli siti archeologici tra cui i Fori Imperiali, un’infinità di chiese tra cui le due papali di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore ed è oggi uno dei quartieri più vissuti sia dai cittadini che dai turisti grazie alla presenza di antichi forni, negozi vintage e piccole gallerie d’arte.
II. Trevi
Il termine Trevi deriva forse da Trivium ad indicare le tre vie che originariamente costituivano il nucleo della zona che oggi ha nella Fontana di Trevi il suo fiore all’occhiello: la fontana è alimentata dall’Acquedotto Vergine che è forse l’unico di Roma che non ha mai smesso di funzionare. L’area è ricca di abitazioni nobiliari come Palazzo Colonna, Palazzo Chigi, Palazzo Barberini e Palazzo Sciarra all’interno del quale sorge la meravigliosa galleria Sciarra in stile liberty.
III. Colonna
Il nome del terzo rione di Roma deriva dalla colonna di Marco Aurelio che dà il nome anche alla piazza e alla galleria omonima in stile liberty inaugurata nel 1922. Con l’Unità d’Italia la zona assume l’importanza istituzionale attuale ossia da quando Palazzo Montecitorio diviene la sede della Camera dei Deputati, mentre permangono nell’area ancora oggi molte chiese medievali oltre che i resti del celebre Tempio di Adriano a Piazza di Pietra.
IV. Campo Marzio
Il rione di Piazza del Popolo e Piazza di Spagna ha conservato gran parte dell’aspetto topografico delle sue strade, che seguono in parte il percorso che avevano in passato, come ad esempio via del Corso che ricalca l’antica via Lata. Ospita ad oggi numerosi palazzi, chiese, fontane tra cui la celebre Barcaccia, e vie di importanza storica, tra cui via Margutta, e comprende anche tutta l’area del colle Pincio che fu risistemata per volere di Papa Pio VII su progetto di Giuseppe Valadier a partire dal 1811.
V. Ponte
Il rione Ponte prende il nome dall’antico ponte Elio su cui fu poi edificato Ponte Sant’Angelo, mentre i confini attuali del rione si fermano a Lungotevere dei Sangallo/ degli Altoviti. Comprende ad oggi un numero altissimo di gallerie e musei tra cui Palazzo Altemps e il Museo Napoleonico, chiese quali Santa Maria della Pace e Santa Maria in Vallicella, oltre a innumerevoli resti medievali tra cui la celebre torre dei Frangipane.
VI. Parione
Il cuore del Parione è rappresentato dall’area dello stadio di Domiziano, in cui sorge oggi Piazza Navona, salotto barocco dove trionfano la Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini, la Chiesa di Sant’Agnese in Agone del Borromini e le due fontane di Giacomo Della Porta. Il rione è ricco di innumerevoli chiese e palazzi di pregio e conserva anche la celebre statua del Pasquino, sulla quale i romani usavano (e usano) appendere commenti satirici nei confronti di personaggi pubblici.
VII. Regola
Il termine deriva da renula, la sabbia sottile che caratterizzava l’area che, per l’adiacenza al Tevere, era spesso soggetta a inondazioni. Oggi qui si trovano mirabili palazzi come Palazzo Farnese, Palazzo Ricci, Palazzo Falconieri e Palazzo Spada con la celebre Galleria prospettica di Borromini, la piazza Campo de Fiori, celebre per il mercato e per la statua di Giordano Bruno e via Giulia, commissionata da Papa Giulio II a Bramante a partire dal 1508.
VIII. Sant’Eustachio
Il nome del rione deriva dall’omonima Basilica e anche il simbolo dello stemma, in quanto il cervo era l’animale sacro a Sant’Eustachio. Nel Rinascimento era l’area in cui erano dislocate le varie scuole universitarie che furono poi riunite nel Palazzo della Sapienza: oggi qui sorge anche la chiesa di S. Ivo e, accanto, la Fontana dei Libri di Pietro Lombardi, mentre altri celebri luoghi di culto ricchi di opere straordinarie sono S. Luigi dei Francesi e Sant’Andrea della Valle.
IX. Pigna
Il rione prende il nome da una statua bronzea raffigurante una pigna, ritrovata presso le terme di Agrippa, che nel 1608 venne collocata in Vaticano. Oggi comprende l’area del Pantheon e di Torre Argentina, nonché numerosi luoghi di culto tra cui la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, una delle poche della città di impianto gotico, la Chiesa del Gesù e la Chiesa di Sant’Ignazio da Loyola che contengono due dei più mirabili soffitti a trompe-l’oeil dell’arte cinque-seicentesca.
X. Campitelli
Nel Campitelli, termine derivato forse da Campidoglio, è sintetizzata la storia di Roma e infatti qui si trovano: il Foro Romano con i templi di Venere, dei Dioscuri, di Vesta, la Basilica di Massenzio, l’Arco di Settimio Severo, l’Arco di Tito, il Tabularium, la piazza del Campidoglio, la Basilica dell’Aracoeli, la Basilica dei SS. Cosma e Damiano, la Basilica dei SS. Luca e Martina, i Musei Capitolini ed il Monumento a Vittorio Emanuele II.
XI. Sant’Angelo
L’area dell’antico Circo Flaminio era adibita in epoca romana a teatri, come il teatro di Marcello e il teatro di Balbo e il teatro di Pompeo, e a templi, come il Tempio di Apollo Sosiano, il Portico d’Ottavia, il tempio di Castore e Polluce. Subì una radicale trasformazione per volontà di Papa Paolo Carafa che nel 1555 istituì qui il Ghetto ebraico della città, evento a cui il rione ha indissolubilmente e costantemente legato la sua storia.
XII. Ripa
Ripa si riferisce all’antico Porto di Ripa Grande che fu attivo fino XIX secolo, oggi l’area comprende l’isola Tiberina e parte dell’Aventino fino a via Marmorata: qui si trovala Cloaca Maxima, l’area del Foro Boario, il Circo Massimo, la Bocca della verità, due esempi di chiese paleocristiane come Santi Bonifacio e Alessio e Santa Sabina, il giardino degli Aranci e il Priorato dei Cavalieri di Malta con il celebre buco della serratura da cui è possibile ammirare la cupola di San Pietro.
XIII. Trastevere
Il quartiere al di là del Tevere fu collegato al resto della città grazie alla costruzione di un antico ponte, laddove oggi sorge il Sublicio, voluto da Anco Marzio nel VII secolo a.C. Nel Medioevo si arricchì di case, torri e chiese che ancora oggi è possibile ammirare, mentre nel Quattrocento Sisto IV fece lastricare le principali arterie del quartiere: nonostante ciò ancora oggi il rione è caratterizzato da stretti vicoli in cui poter ritrovare la Roma più autentica.
XIV. Borgo
Luogo di ville e orti durante l’impero romano divenne la zona dove Adriano costruì il suo mausoleo trasformato poi nei secoli in Castel Sant’Angelo, mentre nel Medioevo, a causa della vicinanza a San Pietro, fu zona di sosta per i pellegrini che si raccoglievano in associazioni dette Scholae. Nel 1586 Sisto V diede il titolo di XIV rione al Borgo, mentre divenne noto nel ‘900 per lo sventramento della Spina che fece spazio all’attuale via della Conciliazione.
XV. Esquilino
Uno dei sette colli di Roma, conserva le vestigia dei Trofei di Mario, mostra dell’Acqua Claudia, del Tempio di Minerva Medica, che rappresenta parte della residenza degli Horti Liciniani, nonché di luoghi di forte valenza storico-artistica come la Scala Santa e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Dal 1880, dopo lo spostamento della capitale a Roma, fu costruita da Gaetano Koch piazza Vittorio con i portici alla torinese, mentre nel 1950 fu inaugurata la nuova Stazione Termini.
XVI. Ludovisi
Il rione prende il nome dalla splendida Villa Ludovisi che nel XIX secolo fu venduta dai proprietari per costruire i palazzi di lusso che ancora oggi adornano il quartiere. Nello stesso periodo nacque via Veneto che divenne celebre poi negli anni ’50 e ‘60 come fulcro della “Dolce Vita”, mentre della Villa, sulla cui distruzione si opposero D’Annunzio e Rodolfo Lanciani resta oggi solo il Casino dell’Aurora che conserva un un meraviglioso affresco del Guercino.
XVII. Sallustiano
Il termine deriva dallo storico e senatore Sallustiano che nel I secolo a.C. si fece costruire qui dei magnifici Horti visibili in parte ancora oggi. Nel 1608 inizia la costruzione della Chiesa di Santa Maria della Vittoria all’interno della quale è conservata la Transverberazione di Santa Teresa d’Avila di Bernini, mentre risale al 1995 l’apertura del Museo Boncompagni Ludovisi dedicato alle arti decorative, moda e costume.
XVIII. Castro Pretorio
Seppur il nome venga dai castra praetoria, antichi accampamenti militari romani, essi non sono inclusi nel perimetro del rione, mentre lo sono le imponenti Terme di Diocleziano, in cui oggi è ospitato il Museo Nazionale Romano, la Porta Pia che fu una delle ultime opere di Michelangelo, piazza della Repubblica coi celebri portici di fine Ottocento di Gaetano Koch e la sede dell’Ambasciata Britannica opera brutalista di Sir Basil Spence.
XIX. Celio
Uno dei sette colli, il Celio conserva il simbolo per eccellenza della città, il Colosseo, oltre all’Arco di Costantino, l’Arco di Druso e il Clivio di Scauro. In età repubblicana furono qui costruite le abitazioni lussuose dei personaggi facoltosi del tempo, note come oggi come case romane del Celio, mentre durante Medioevo e Rinascimento si spopolò poiché l’antica via Celimontana, dove sorge l’omonima villa, smise di essere collegamento tra le zone urbanizzate della città.
XX. Testaccio
È da sempre stato legato agli aspetti mercantili di Roma trovandosi qui sia il più antico Porto dell’Emporio che il porto di Ripa Grande: nei secoli l’accumulo di anfore rotte usate per il trasporto dei materiali ha dato vita al cosiddetto Monte Testaccio o monte dei cocci. La zona, in cui sorge la celebre piramide Cestia, ha mantenuto il suo carattere industriale nei secoli attraverso opere come il Mattatoio, il Gasometro o i Magazzini Generali che ne caratterizzano l’aspetto.
XXI. San Saba
Noto come piccolo Aventino il San Saba prende il nome dall’omonima Basilica originaria del VII secolo che si trova all’interno del rione, così come altre opere quali le grandiose Terme di Caracalla, la Basilica di Santa Balbina del IV secolo, la Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, il quartiere IACP di edilizia residenziale ad opera di Quadrio Pirani del 1906-1923 e la sede della FAO di Vittorio Cafiero e Mario Ridolfi del 1938.
XXII. Prati
Il quartiere, noto un tempo come prati di Castello, proprio perché era l’area verde intorno a Castel Sant’Angelo, assunse le sembianze attuali legate al gusto piemontese dopo l’Unità d’Italia e sempre in questo periodo a fine Ottocento iniziarono i lavori del Teatro Adriano e del Palazzo di Giustizia di Guglielmo Calderini, mentre tra le chiese si annoverano il Tempio valdese, la neogotica Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio e la Chiesa di San Gioacchino.
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