Cosa Vedere a Roma? La Street Art
Nell’ultimo decennio anche i muri di Roma, al pari delle altre capitali europee ed americane, hanno iniziato a colorarsi di murales raggruppati sotto il termine di ‘street art’: opere nate per fini sociali, pezzi ambiziosi atti a far riflettere la cittadinanza e promossi per unire la collettività e dare valore a quartieri periferici spesso sin troppo trascurati.
È così che nel 2010 nasce ‘M.U.RO. – Museo di Arte Urbana di Roma’ al Quadraro un progetto pensato specificatamente per il quartiere con artisti contemporanei nato dal concept dello street artist Diavvù per restituire uno strato culturale nel panorama urbano della zona, capace di rispettare e divulgare le memorie e le caratteristiche dell’identità stessa del territorio che lo ospita.
Anche nel quartiere Ostiense la storia della street art ha ormai più di un decennio e pervade in maniera sia spontanea che organizzata ogni superficie verniciabile: tra cui ponti, strade, sottopassaggi e anche alcuni locali della zona sono stati decorati da alcuni degli artisti più celebri del panorama italiano ed internazionale quali Aladin, Atoche, Blu, Borondo, C215, Gaia, Diamond, Hitnes, Agostino Iacurci, JBRock, fino a Iena Cruz che ha recentemente dipinto il palazzo ad angolo tra Via del Porto Fluviale e Via del Gazometro – uno degli incroci più trafficati della città – con l’opera ‘Hunting Pollution’ che è legata alla tematica dell’inquinamento e proprio per questo è realizzata con vernici speciali che assorbono le sostanze inquinanti presenti nell’aria.
Il coronamento del movimento ‘street art’ avviene nel 2015 quando l’amministrazione capitolina approva il progetto ‘Big City Life’ a Tor Marancia, curato dalla 999Contemporary, iniziativa di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana, culturale e sociale realizzata in un complesso di palazzine di proprietà dell’Ater: le venti opere sono state create da artisti italiani quali Alberonero, Matteo Basile, Danilo Bucchi, Diamond, Moneyless, Mr Klevra, Domenico Romeo ed internazionali quali Philippe Baudelocque, Clemens Behr, Caratoes, Gaia, Jaz, Jerico, Lek e Sowat, Satone, Seth, Pantonio e Reka, con il coinvolgimento in questo processo della comunità locale, delle scuole e delle associazioni di quartiere.
L’esperimento trova ampio riscontro e viene replicato anche a San Basilio col progetto ‘SanBa’, ideato dal team creativo WALLS, sempre con il contributo dei cittadini e con lo stesso intento di valorizzare territori difficili creando nuovi flussi turistici dal centro alle periferie; oggi è in corso il progetto ‘Moltitudini’ a Tor Bella Monaca, in cui oltre alla 999Contemporary e alle realtà locali capitanate dal CHentro sociale Tor Bella Monaca, si sono unite anche le Università di Roma Tre e Tor Vergata a validare l’idea ormai reale che la street art e i graffiti possono essere dei veri e propri musei all’aperto, salvando i nostri centri urbani e le nuove generazioni.