La prima sistemazione dell’Antiquarium del Foro si deve al celebre archeologo Giacomo Boni, precursore del primo ‘900 della moderna archeologia scientifica: si devono a lui ad esempio i primi scavi eseguiti secondo i principi della stratigrafia archeologica e le prime foto aeree, scattate con pallone aerostatico.
Il complesso museale ospita diverse fra le più antiche frequentazioni umane dell’area forense, tra le quali citiamo le tombe ad incinerazione, relative alla Cultura Laziale (XI-IX secolo a.C.), i materiali rinvenuti presso il tempio di Vesta (IX-VII secolo a.C.) e gli oggetti votivi del Niger Lapis (dal VI secolo a.C.).
Il Museo dell’Antiquarium del Foro
Il museo è ospitato dall’antico convento di S. Francesca Romana, nell’area del Tempio di Venere e Roma.
Esso si articola in due sezioni, suddivise in 9 sale: nella prima sono esposti tutti i materiali e i contesti di scavo più antichi, dalle fasi protostoriche a quella arcaica, con le tombe ad incinerazione già citate, le inumazioni infantili di VII e VI secolo a.C. all’interno di tronchi d’albero, nonché i materiali dei contesti arcaici come il tempio di Vesta, la Cloaca Maxima e la Regia; la seconda sezione propone invece reperti scultorei, rilievi decorativi e fregi da più edifici, relativi alle fasi repubblicana e imperiale, tra i quali le sculture della Basilica Emilia, il fregio delle Vittorie ed elementi vegetali dal Tempio del Divo Giulio o il gruppo scultoreo dei Dioscuri dalla Fonte di Giuturna.
Le tombe ad incinerazione del Foro: la Cultura Laziale
L’Antiquarium del Foro in ogni caso è considerato il complesso che offre la più ampia e completa documentazione per le prime fasi della Cultura Laziale a Roma. Questa Cultura si sviluppa a cavallo tra la fine dell’età del bronzo e la prima età del ferro (seconda metà del XII secolo a.C. e il IX secolo a.C.) e ha tra le più importanti testimonianze le strutture degli insediamenti del Campidoglio e del Palatino, nonché appunto le celebri tombe ad incinerazione dell’area Forense: tra gli elementi maggiormente caratteristici di questa cultura spiccano le celebri urne a capanna, che ospitavano le ceneri dei morti e riproducevano in miniatura le strutture abitative.
Le tombe, in alcuni casi prelevate integralmente, ed i materiali di questo contesto sono conservati proprio in questo Antiquarium e accompagnate sulle pareti da fotografie di scavo, disegni ricostruttivi, sezioni ed inoltre un grande plastico ricostruttivo del sepolcreto protostorico.
Per info, contatti e orari: Servizi turistici Roma Capitale
Articolo e foto di Andrea Simeoni

