Il più meridionale dei sette colli di Roma, l’Aventino, si pone nelle immediate vicinanze del Palatino e della valle del Colosseo
La particolare conformazione del Colle Aventino, caratterizzata da ripide pendici che isolano la sommità, indusse Remo, fratello del primo re di Roma, a sceglierlo come sede della futura città: il violento scontro tra i due gemelli però portò all’uccisione di Remo e alla fondazione dell’Urbe sul colle Palatino.
Colle della plebe repubblicana, sede aristocratica imperiale
L’inizio dell’occupazione di questa altura non è del tutto chiaro, anche se sembra che già Anco Marcio, quarto re di Roma, l’avesse fatta occupare dalle popolazioni sconfitte dei confinanti centri abitati di Ficana, Tellenae, Medullia e Politorium. L’Aventino per la sua posizione dominante venne occupato da numerosi stranieri e questa sua apertura verso l’esterno garantì la vocazione prettamente commerciale e mercantile del quartiere. Qui sorsero templi di notevole importanza e che si riconnettevano chiaramente ad ambienti lontani ed in particolare orientali, come l’antico tempio di Diana, che aveva nel santuario di Artemide ad Efeso il suo modello architettonico, o i ben più recenti templi dedicati a Giove Dolicheno , divinità originaria dell’Asia Minore, e il santuario di Iside, la dea egiziana. La storia del colle fu fortemente legata alla plebe e alla lotta di questa classe sociale contro il patriziato, che sfociarono tra l’altro nelle secessioni dell’Aventino del V secolo a.C., durante le quali i plebei si ritirarono su questa altura dando vita a proprie organizzazioni sociali e politiche: queste dinamiche politiche influenzarono molti secoli dopo la famosa secessione dell’Aventino antifascista del 1924, in seguito al rapimento di Giacomo Matteotti. Infatti quest’area conobbe un denso popolamento con numerose abitazioni di proprietà dei plebei, successivamente alla concessione del 456 a.C. dell’intero territorio da parte dello Stato romano alla Plebe per la costruzione di case. Solo con l’età imperiale si ebbe un radicale cambiamento con lo stabilirsi di facoltosi aristocratici, che qui posero la propria dimora: la grande ricchezza di questo quartiere è testimoniata dai pesanti saccheggi compiuti dai goti di Alarico nel V secolo d.C.Cuore del priorato dei Cavalieri di Malta
Nel medioevo il colle vide la costruzione di alcune importanti chiese come quelle di San Saba e di Santa Sabina, oltre ad un’ importante fortezza proprietà della famiglia Savelli, storica famiglia aristocratica della città, e che ospita al giorno d’oggi il celebre giardino degli aranci opera dell’architetto Raffaele De Vico (1932). Il nome dell’Aventino nell’epoca post-romana si identifica fortemente con l’ordine degli ospitalieri, noti anche con il nome di Cavalieri di Malta, che acquisirono le proprietà dei Templari, a seguito dello scioglimento di questo ordine, e vi realizzarono la loro sede ufficiale. La piazza d’ingresso della sede del priorato venne sottoposta ad uno straordinario restauro opera dell’architetto Giovan Battista Piranesi, che nel ‘700 diede vita ad uno dei migliori esempi del rococò romano con la piazzetta decorata da trofei di guerra simboleggianti le imprese belliche degli ospitalieri. Tra gli elementi più suggestivi dell’intero complesso si ricorda la serratura del portone d’ingresso: guardando attraverso essa è possibile vedere la cupola di San Pietro perfettamente inquadrata attraverso un gioco prospettico unico. Articolo di Andrea SimeoniContatti e info utili
Indirizzo: Viale Aventino, Roma RM, Italy