Tra gli ormai tantissimi quartieri di Roma riqualificati dalla Street Art spicca senz’altro quello di Tor Marancia, periferia romana tra il quartiere Ostiense e Roma 70. Le facciate di alcune delle più grandi palazzine sono state “rivitalizzate” grazie alle opere d’arte di 20 artisti internazionali. Murales, colori, disegni, prospettive, animano la periferia regalando un nuovo spirito alla città e a chi la vive.
Il progetto Big City Life nel quartiere Tor Marancia
Nell’arco di 70 giorni di lavoro, i 20 artisti internazionali hanno dato vita al progetto “Big City Life” ideato da 999Contemporary, finanziato da Fondazione Roma e dal Campidoglio, esattamente dall’8 Gennaio al 27 Febbraio 2015. Vediamo più nello specifico opera per opera: Jaz – Il peso della Storia L’opera pilota di tutto il progetto è stata realizzata da un artista argentino di origini italiane, Jaz, che nel suo intento metaforico di ricreare il legame storico tra i due continenti, e i rispettivi flussi migratori, raffigura un lottatore argentino che tiene sulle sue spalle un lottatore italiano. Set – Il bambino redentore Seth dipinge la storia di un bambino sul palazzo proprio accanto. Luca, che aveva abitato proprio li, perse la vita durante i suoi giochi; così Seth decide di farlo rivivere dipingendolo nell’atto di arrampicarsi su una scala colorata per affacciarsi ed ammirare il futuro. Gaia – Spettacolo, rinnovamento, maturità Entrando nel comprensorio si scorge il murales di Gaia, uno tra gli artisti più influenti in America sotto i 30 anni. Gaia raffigura su un cielo azzurro/lapislazzulo tipico del nostro paese mediterraneo, un mandarino, in ricordo di un viaggio fatto in Italia dove spesso incontrava persone intente in questo gesto. In basso si erge una statua dello stadio dei Marmi, che rappresenta la volontà di collegare gli sventramenti operati da Mussolini per creare via della Conciliazione al conseguente spostamento degli abitanti proprio in questa zona. Philippe Baudelocque – Elisabetta In questa raffigurazione l’artista disegna la mano dell’inquilina del secondo piano, Elisabetta appunto, la cui mano sembra essere la “costellazione dell’umanità intera” tra noto ed ignoto. Mr Klevra – Santa Maria di Shangai Subito di fronte l’artista romano Mr Klevra raffigura una madonna in stile bizantino. Lek & Sowak – Veni Vidi Vinci Proseguendo sulla destra si incontra il lavoro di Lek & Sowak che riprendono il celebre motto di Cesare rivisitandolo: infatti il Vinci al posto del Vici sta a ricordare Leonardi da Vinci, omaggio che i due artisti vogliono fare al quartiere. Moneyless – Il vento L’artista Italiano originario di Lucca, spazialista, raffigura oggetti astratti come archi di circonferenze e segmenti gialli blu e neri su fondo bianco, come mossi da una fresca brezza. Diamond – Hic sunt adamantes Dietro troviamo il murales dell’artista romano Diamond, che si cimenta in una bellissima opera in stile “Art Noveau” dal titolo latino (qui ci sono i diamanti), un po’ come autocitazione, un po’ per il brillare dell’oro del murales ai raggi del sole. Satone – Cascata di parole L’artista tedesco Satone crea una tra le opere più colorate e dinamiche, chiamata cascata di parole, nata da un contrasto acceso tra due inquilini del palazzo che ha dato vita ad un vero e proprio tripudio prima verbale e poi dipinto! Reka – Natura morta L’artista Reka propone un murale in pieno stile Picassiano, tra forme regolari e geomeriche, colori ed intersezioni. Jerico – Distanza uomo natura L’artista filippino di origine, ma romano di adozione ricrea il gesto delle due dita volte a sfiorarsi della creazione di Adamo nella Cappella Sistina; anche se in questo caso il suo intento è quello di rappresentare la distanza uomo – natura, infatti le due mani sono divise da un ramo fiorito che attraversa tutta la superficie pittorica. Best Ever – Piramide Questa opera fatta dalla coppia di artisti britannici raffigura un abbraccio di due figure delle quali solo una ha la connotazione del viso di una donna. Van Helten – Io sarò Questa è l’opera che cronologicamente è stata finita e fatta per ultima: anche questa, come la primissima raffigura il volto di un bambino dai tratti verosimili e tridimensionali.Un opera di valorizzazione delle periferie per la delocalizzazione del turismo moderno
Questo intervento di recupero urbano, come tanti altri a Roma, è uno straordinario esempio di come l’arte di strada può davvero risanare le periferie urbane, donando un valore aggiunto, raccontando le storie di chi ci vive e di chi ci passa, per diventare portavoce di una intera collettività. Passare per le via di Tor Marancia è diventata una tappa obbligatoria sia per i Romani e che per i turisti. Per info, contatti e orari: Tor Marancia. Articolo di Maria Clelia Scuteri, foto di Alessandro Vari



