La zona senz’altro più underground della Capitale è quella del quartiere Ostiense tra San Paolo e la Piramide Cestia: con tutte le sue ex aree industriali dismesse, gli ex mercati generali e il Gasometro è ricca di grande fascino e ha ispirato artisti romani ed internazionali nella realizzazione di vere e proprie opere d’arte ad ogni angolo del quartiere
Ostiense: un quartiere che da sempre ispira gli artisti
Il quartiere offre la possibilità di ammirare moltissime opere sia nelle strade principali che perdendosi per le sue vie più interne: abbiamo deciso di iniziare questo itinerario partendo dalla “Lupa” diretto omaggio alla città di Roma dell’artista belga ROA, il quale fonda la sua ricerca sulla smodata passione che nutre per gli animali che rappresenta sempre a dimensioni gigantesche nella loro veste quasi sospesa tra la vita e la morte. Da qui percorrendo Via Nicola Zabaglia si arriva a via delle Conce in cui si possono ammirare due tra le prime opere di street art nate nel quartiere: una è sempre una figura realizzata con la classica tecnica di Sten&Lex nei pressi del Rising Love, uno storico locale romano, mentre l’altra opera è del Brasiliano Herbert Baglione in cui l’artista ha voluto riprodurre la relazione conflittuale tra l’uomo e la città attraverso figurazioni scarne in bianco e nero e tratteggi curvilinei. La maggior parte delle opere si concentra su via del Porto Fluviale: qui incontriamo il “Nuotatore” di Agostino Iacurci proprio sopra la Pescheria Ostiense dipinto dall’artista proprio in occasione dell’Outdoor Festival del 2011 e “Nessuno” di Axel Void in cui è rappresentata la donna fondatrice della ferramenta Cantini che si trova qui con tutti i lavoratori che hanno contribuito a costruire il futuro dell’impresa. Più avanti passiamo alla volta del famosissimo murale di Blu “I mille volti” tra via del Porto Fluviale e via delle Conce. Una serie di volti colorati dalle fattezze diaboliche ci osservano: l’intento dell’autore è quello di focalizzare l’attenzione sulla piaga sociale dei poveri senza tetto e delle occupazioni abusive, che in primis hanno riguardato lo stesso edificio dipinto; mentre all’angolo con via del Gazometro si trova l’ultimo arrivato in zona, l’opera “Hunting Pollution“ di Federico Massa, in arte Iena Cruz, street artist milanese, da 8 anni trapiantato a New York, il quale ha realizzato attraverso la promozione della no-profit Yourban2030 un’opera con una speciale vernice capace di purificare l’aria, assorbendo l’inquinamento prodotto da 80 automobili nell’arco di 12 ore, l’equivalente di quanto sarebbe capace di fare un bosco di circa 30 alberi. Addentrandoci su via dei Magazzini Generali troviamo una lunga parete di 60 metri dipinta di volti noti: è la “Wall of Fame” di JB Rock in cui l’artista dipinge su uno sfondo rosso in ordine alfabetico personaggi che lo hanno ispirato da Dante Alighieri a Zorro, passando per la mamma, Elvis e Obama; e sempre qui si trova “Black&White Power” del celebre duo Sten&Lex in cui una serie di persone comuni sono dipinte come abitanti immaginari del quartiere, restituendo al muro della via in cui si trovano la sua dimensione quotidiana. Sempre su un imponente muro di via dei Magazzini Generali laddove ha sede la Turner, gli artisti Omino71 e Mr Klevra hanno realizzato un enorme murales a tema Cartoon Network per il suo venticinquesimo anniversario, un’opera che come tema “Amicizia, incontro e diversità” utilizzando richiami all’arte cinquecentesca, alla pittura messicana e raffigurando i celebri personaggi dei cartoni animati della rete. A pochi passi da qui a via del Commercio Kid Acne sancisce il motto delle varie iniziative artistiche che coinvolgono il quartiere: “Paint over the cracks” cioè “Dipingere sopra le crepe” rappresenta la volontà di utilizzare l’arte come strumento di emancipazione e decorazione dei nostri quartieri.Tra archeologia industriale e street art
Queste sono solo alcune tra le opere di street art che animano il quartiere industriale più famoso della capitale. Una passeggiata è d’obbligo per scoprirle tutte e per perdersi nei vicoli che mostrano alcune delle più suggestive opere di archeologia industriale di Roma. Il binomio murale-scenario industriale è perfetto grazie al fascino dell’arte di strada che si sposa perfettamente con lo stile del quartiere tra architetture di ferro, capannoni, grandi mercati e magazzini. Tra queste opere alcune delle più celebri sono la Centrale Montemartini del 1912 che fu il primo impianto elettrico pubblico per la produzione di energia elettrica, oggi adibita a Polo Museale, il grande Gasometro entrato in funzione nel 1937, utilizzata in particolar modo per accumulare tutto il gas cittadino, data la sua capacità di mischiare gas, idrogeno e metano, l’Ex Mattatoio costruito nel 1888 da Gioacchino Ersoch oggi convertito in spazio museale con un’ala deputata alle aule della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma Tre ed il complesso della Mira Lanza, una fabbrica di candele steariche già attiva prima della Prima Guerra Mondiale che attualmente è stata ristrutturata e recuperata e ospita il teatro India del Comune di Roma. Articolo di Arda Lelo e Maria Clelia Scuteri


Contatti e info utili
Indirizzo: Ostiense, Rome, Metropolitan City of Rome, Italy
Sito: www.turismoroma.it/itinerari-a-tema/street-art-a-ostiense
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