Palazzo Altemps costituisce uno dei quattro poli, assieme alla Crypta Balbi, alle Terme di Diocleziano e al Palazzo Massimo, del Museo Nazionale Romano.
Il palazzo si colloca in una delle aree cittadine più affascinanti in piazza Sant’Apollinare, a pochi metri di distanza da Piazza Navona e rappresenta uno dei complessi architettonici più interessanti del Rinascimento romano.
Dimora aristocratica, gioiello del Rinascimento italiano
L’edificio venne realizzato a cavallo tra ‘400 e ’600 e i lavori furono avviati in particolare nel 1477 per volontà di Girolamo Riario, capitano generale della Chiesa sotto Papa Sisto IV. Il nome dell’edificio si deve al cardinale Marco Sittico Altemps, che lo scelse come propria dimora e qui vi stabilì la biblioteca e vi collocò la collezione personale di sculture antiche.
L’edificio successivamente si mantenne nelle mani della famiglia Altemps fino all’Ottocento, quando per diverse motivazioni la proprietà passò in eredità a Giulio Hardouin, la cui figlia, la duchessina Maria, si sposò proprio qui nel 1883 con il poeta decadentista italiano Gabriele D’Annunzio.
Il palazzo è poi stato acquistato dallo Stato italiano nel 1982 e, sottoposto a restauro, è stato inaugurato come museo nel 1997.
Palazzo Altemps: storia del collezionismo antiquario
Il Palazzo Altemps rappresenta il nucleo del Museo Nazionale Romano dedicato alla storia del collezionismo antiquario. Tale indirizzo non è casuale, considerando le splendide collezioni che gli ambienti museali di questo museo ospitano: oltre alla già citata collezione Altemps, si ricordano la ricchissima collezione Ludovisi, la collezione Mattei, la collezione Del Drago nonché le opere di singoli autori quali le sculture del Brancaccio o del Veneziani.
Varie sono le opere scultoree antiche qui conservate, che costituiscono oggetti di eccezionale pregio e interesse. Il gruppo del Galata suicida è sicuramente compresa fra queste: essa raffigura un momento drammatico della vittoria degli Attalidi del regno di Pergamo su i Celti, i galati appunto, e costituisce una copia in marmo di un originale in bronzo del III secolo a.C.
Tra le tante e celebri opere appartenenti alla collezione Ludovisi vi sono l’Hera Ludovisi, costituita da una testa colossale di divinità femminile, l’Ares Ludovisi, anche questo copia di un originale greco di età ellenistica e restaurato da Gian Lorenzo Bernini, e anche il Sarcofago Grande Ludovisi, realizzazione di III secolo d.C. caratterizzata da un altorilievo con un importante uso del chiaroscuro, garantito da un uso estremo del trapano, e che racconta un episodio particolarmente violento e caotico di battaglia tra i Romani e i barbari Goti.
Per info, contatti e orari: Palazzo Altemps – Museo Nazionale Romano
Articolo di Andrea Simeoni

Contatti e info utili
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