Il MAXXI, Museo delle Arti del XXI secolo insiste in un’area di Roma segnata da grandi trasformazioni urbane avvenute nel tempo, che fanno di questo quartiere (Flaminio) un polo culturale e artistico di riferimento.
Situato in via Guido Reni 4, si trova a pochi passi dal recentissimo Ponte della Musica di Buro Happold, si affaccia di fronte al complesso dell’ex Caserma Guido Reni, dove il progetto di Paola Viganò di Studio 015 vedrà la luce come vincitore del concorso “Progetto Flaminio”; e si trova dall’altro lato dell’asse stradale di due emergenze architettoniche e culturali di primaria importanza come il Palazzetto dello Sport di Pierluigi Nervi e dell’Auditorium di Renzo Piano.
Cemento, vetro e metallo: le linee fluide e dinamiche dell’architettura di Zaha Hadid
Le vicende che si sono susseguite a partire dal bando di concorso fino all’inaugurazione del comparto architettonico (maggio 2010) sono complesse e non sono state di certo senza intoppi. Le linee guida dettate dal bando alludono ad un vero e proprio “campus” museale esteso a tutta l’area urbana, che abbia capacità di dialogo e interrelazione tra se stesso e il tessuto urbano circostante fortemente caratterizzato dalle emergenze architettoniche delle caserme adiacenti.
Il progetto vincitore è quello di Zaha Hadid, progetto che sintetizza molto bene la “tradizione” architettonica contestuale risolvendosi al contempo in un edificio dalle straordinarie linee fluide e dinamiche. L’articolazione funzionale del museo ruota attorno a due aree espositive – MAXXI Arte e MAXXI Architettura – che attestandosi attorno alla grande hall centrale a tutta altezza, fungono da fulcro anche per tutte le restanti zone funzionali come la caffetteria, il bookshop, l’auditorium, i laboratori didattici, le sale per eventi dal vivo, le gallerie per esposizioni temporanee e collezioni di grafica e fotografia.
Il lotto a forma di L dove il nuovo l’edificio poggia è adiacente ad una delle preesistenze. Esternamente il progetto è configurato come 3 layer sovrapposti che alludono da un lato alle stratificazioni storico-archeologiche di Roma, e dall’altro agli “strati sovrapposti” dei layer digitali. La copertura del museo riprende la conformazione degli “shed” tipici delle caserme; sullo stesso lotto del museo infatti sorgeva la vecchia Caserma Montello.
I percorsi interni al museo offrono una vasta gamma di scelta per il visitatore che nel percorrerli non si ritrova mai allo stesso punto, avendo al contempo la possibilità di avere sempre diversi scorci prospettici e punti di vista nuovi.
Il MAXXI è inoltre un progetto dai forti contrasti architettonici: dominato dalla chiara matericità del cemento trattato con magistrale “leggerezza” in termini di lavorazione superficiale, entra facilmente e volutamente in contrasto con la scalinata nera autoportante che dall’ingresso si staglia in verticale per collegarsi ad un sistema di passerelle sospese altrettanto scure. Anche le grandi vetrate che alleggeriscono e smaterializzano la massività generale dell’edificio appaiono contrastanti ma allo stesso tempo in dialogo con la volumetria. Cemento vetro e metallo, bianco nero e grigio sono i protagonisti indiscussi del museo.
Il MAXXI, esempio di Architettura ed Arte Contemporanea di Roma
Il MAXXI oggi è un punto di riferimento museale e culturale non solo di Roma ma di tutta Italia. Non visitarlo vuol dire non prendere parte ad un pezzo importante di arte del XXI secolo d’Italia, e non “vivere” uno dei pochi esemplari di architettura contemporanea a Roma. E’ una emozione più unica che rara riuscire ad entrare nel “futuro” e potersi affacciare e vedere fuori il “passato”.Per info, contatti e orari: MAXXI – Beni Culturali, MAXXI – Museo delle Arti del XXI Secolo.
Articolo di Maria Clelia Scuteri
